sabato 3 settembre 2011

«Abolire le Province? Si risparmierebbe poco»


letto sul giornale "L'ARENA" di venerdi (ieri) 2 settembre)



POLITICA E COSTI. Vertice dell'Upi a Roma. «Riorganizzare gli enti locali e largo solo agli eletti»

«Abolire le Province?
Si risparmierebbe poco»

Miozzi: «Noi diamo 5 milioni allo Stato, che non ci dà un euro» La Cgia di Mestre: «Il 96,1% della spesa totale rimarrebbe»

Venerdì 02 Settembre 2011 CRONACA, pagina 12
I Palazzi Scaligeri sede della Provincia
Abolire le Province? No, riorganizzare gli enti locali, comprese le Province, portandole al passo con i tempi e assegnandone la dirigenza soltanto agli eletti dal popolo, eliminando poi aziende e società le cui funzione potrebbero essere svolte dalle Province stesse. È il contenuto del documento approvato dall'Unione Province italiane dopo l'incontro di ieri pomeriggio a Roma, a cui è seguito un faccia a faccia con il ministro dell'Interno Roberto Maroni e uno con il segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani.
Alla stesura del documento ha contribuito il presidente della Provincia di Verona Giovanni Miozzi, del Pdl. «Abbiamo proposto due emendamenti alla manovra, il primo relativo agli enti locali, sottolineando che gli enti e le aziende partecipate dal pubblico devono essere guidati da eletti, non da nominati», dice Miozzi. «Ci sono poi enti e aziende come Aptv, Amt, Atv, Acque Veronesi, Aato, ma anche quelle dei rifiuti, che si potrebbero eliminare, affidandone la gestione alle Province, le quali certamente vanno riorganizzate». Miozzi si cava poi un sassolino dalla scarpa: «Tagliare le Province porterà a risparmiare? Non lo so. Io ricordo che la Provincia di Verona risparmia un milione all'anno in compensi e ne dà cinque allo Stato. E non riceve un euro da Roma. Comunque, mi adeguerò a ciò che il Governo deciderà».
Intanto, una ricerca della Cgia di Mestre rileva che l'abolizione delle Province porterebbe in realtà a un risparmio molto più esiguo di quanto si possa pensare: sugli oltre 13 miliardi che vengono spesi nel nostro Paese, in totale, per tutte le Province, il risparmio sarebbe appena superiore ai 500 milioni, pari appunto al 3,9 per cento del totale. Ciò significa che il 96,1 per cento della spesa complessiva rimarrebbe a carico dei cittadini.
La Cgia ha analizzato le spese delle amministrazioni provinciali per ogni regione e ha valutato il peso del risparmio che deriverebbe dalla soppressione delle province. «È un dato», spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, «che non deve stupire: l'abolizione delle amministrazioni provinciali farebbe risparmiare, nel breve periodo, solo le voci di spesa riguardanti i costi della politica, che rappresentano in realtà solo una minima parte: le funzioni, oggi in capo alle Province, e soprattutto i relativi costi di gestione e di personale, andrebbero a gravare sugli altri Enti locali che si accollerebbero le funzioni delle Amministrazioni provinciali».
La Cgia spiega che, dall'abolizione delle Province delle Regioni a statuto ordinario, deriverebbe un risparmio di 421 milioni. Oltre 88, invece, sarebbero i milioni risparmiati se si guardassero i costi delle realtà provinciali che si trovano nelle Regioni a statuto speciale: da queste ultime vanno escluse la Valle D'Aosta, Regione senza Province, e il Trentino Alto Adige, le cui Province hanno un regime speciale.E.G.

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