questo quanto letto nella pagina della regione veneto.(LEGGETE SOTTO) io penso che le famiglie si troveranno dei aumenti sproporzionati, con questo aumento dell'iva dell'1% vedrete che tutte le attività ci proporanno degli aumeti minimo del 5% perchè tutti arrotonderano alla cifra decimale superiore, e chi paga? le famiglie a reditto più basso che sono costrette a subire sempre quello che ci impongono
chi soldi ne ha non ci badono ma chi deve fare i conti x arrivare fine mese dovrà sudare.
E UNA VERGOGNA...
chi soldi ne ha non ci badono ma chi deve fare i conti x arrivare fine mese dovrà sudare.
E UNA VERGOGNA...
MANOVRA. MANZATO: AUMENTO IVA È INDIPENDENTE DA REDDITO, PUNIREBBE FAMIGLIE E NORD
COMUNICATO STAMPA N° 1562 DEL 26/08/2011
(AVN) – Venezia, 26 agosto 2011
“Un aumento dell’IVA rischia di trasformarsi in un boomerang pericoloso e di punire, ancora una volta, le regioni del Nord, dove si fanno gli scontrini e le fatture”. Lo ha ribadito l’assessore alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato, che riafferma la sua contrarietà ad una ipotesi di aumento generalizzato di un punto percentuale dell’imposta sul valore aggiunto.
“Solo in apparenza costituirebbe un introito facile e senza conseguenze – ha affermato Manzato – mentre premierebbe e incentiverebbe l’evasione, rimanendo ancora una volta a carico delle sole Regioni virtuose, colpirebbe di più le famiglie a reddito più basso, che già sono e saranno chiamate a pagare aumenti dei servizi, deprimerebbe i consumi che già sono in crisi”.
“Le organizzazioni degli esercizi commerciali grandi e piccoli manifestano giustamente le loro perplessità e preoccupazioni – ha ricordato Manzato – a fronte di un intervento che solo apparentemente sarebbe neutrale nei loro confronti visto che ricadrebbe solo sul consumatore finale, ma suscettibile di avere effetti negativi per l’inflazione e i consumi. Anche l’analisi della CGIA di Mestre non è a mio avviso confortante, benchè il segretario dell’organizzazione parli di importi non pesanti a carico delle famiglie. Anche in questo caso infatti la media è ‘ingiusta’: i 92 euro l’anno in più di media dei quali si parla non sono nulla per chi li ha, ma sono un aggravio ulteriore che rischia di diventare insopportabile per chi già oggi fatica ad arrivare a fine mese, e sono la maggioranza delle famiglie a stipendio fisso e dei pensionati, che devono già fare i conti con ticket sanitari aggiuntivi e che presto vedranno rincarate tutte le tariffe pubbliche”.
“L’effetto depressione – ha concluso l’assessore del Veneto – rischierebbe in definitiva di ripercuotersi a catena lungo tutte le filiere economiche e produttive: l’economia così non solo rischia di non decollare, ma di doversi arrestare per non arrivare a fine pista”.
“Solo in apparenza costituirebbe un introito facile e senza conseguenze – ha affermato Manzato – mentre premierebbe e incentiverebbe l’evasione, rimanendo ancora una volta a carico delle sole Regioni virtuose, colpirebbe di più le famiglie a reddito più basso, che già sono e saranno chiamate a pagare aumenti dei servizi, deprimerebbe i consumi che già sono in crisi”.
“Le organizzazioni degli esercizi commerciali grandi e piccoli manifestano giustamente le loro perplessità e preoccupazioni – ha ricordato Manzato – a fronte di un intervento che solo apparentemente sarebbe neutrale nei loro confronti visto che ricadrebbe solo sul consumatore finale, ma suscettibile di avere effetti negativi per l’inflazione e i consumi. Anche l’analisi della CGIA di Mestre non è a mio avviso confortante, benchè il segretario dell’organizzazione parli di importi non pesanti a carico delle famiglie. Anche in questo caso infatti la media è ‘ingiusta’: i 92 euro l’anno in più di media dei quali si parla non sono nulla per chi li ha, ma sono un aggravio ulteriore che rischia di diventare insopportabile per chi già oggi fatica ad arrivare a fine mese, e sono la maggioranza delle famiglie a stipendio fisso e dei pensionati, che devono già fare i conti con ticket sanitari aggiuntivi e che presto vedranno rincarate tutte le tariffe pubbliche”.
“L’effetto depressione – ha concluso l’assessore del Veneto – rischierebbe in definitiva di ripercuotersi a catena lungo tutte le filiere economiche e produttive: l’economia così non solo rischia di non decollare, ma di doversi arrestare per non arrivare a fine pista”.
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