Le autostrade che
avevano promosso il Project financing per la Nogara mare chiedono molti più soldi
per realizzare l'opera. La Regione Veneto dice no all’opera e i sindaci del
territorio protestano.
E’ bastato l'articolo
dell'Arena di domenica 25 marzo che annunciava l'impossibilità della ragione di
accogliere le richieste dei promotori della Nogara-Mare perché i sindaci della
Bassa Veronese insorgessero contro l'ennesima beffa. L'opera era un Project
financing che è una operazione di tecnica di finanziamento a lungo termine
di un progetto in cui il ristoro del finanziamento stesso è garantito dai
flussi di cassa previsti dalla attività di gestione o esercizio dell'opera
stessa.
La Regione Veneto
aveva stanziato il contributo di 50 milioni aggiunto a quello di notevoli dimensioni
maggiore dell'associazione temporanea di imprese tutte società
autostradali che non hanno firmato il contratto chiedendo un importo 40
volte superiore come contributo cosa peraltro vietata dalla legge.
I sindaci lamentano
di non essere stati informati della delibera della giunta regionale del 6 marzo
Scorso. All’unanimità affermano di non condividere il metodo in quanto sapere
questo dai giornali quantomeno è scorretto e inopportuno scavalcando i
diretti interessati del territorio.
Il vice-sindaco
Valentino Rossignoli di Sanguinetto conferma l’opinione che la Regione
avrebbe dovuto convocare i sindaci del territorio e magari si sarebbero trovate
delle soluzioni diverse.
Il sindaco di Nogara
Flavio Pasini nutre ancora la speranza che autostrada Nogara-Mare venga costruita
perché auspica che gli enti Prefettura, Provincia e Regione dovrebbero
affrontare l’annoso problema del traffico pesante. Anche il sindaco di Gazzo,
Negrini rileva che le infrastrutture stradali, specie nella parte più bassa del
veronese, sono molto fragili e non sopportano sia come qualità e quantità
il traffico pesante, citando anche la scarsa robustezza dei ponti a suo tempo
collaudati solo
per auto e traffico
commerciale leggero. Negrini constata anche che le emergenze sanitarie ossia lo
spostare il tempi rapidi i pazienti verso il pronto soccorso all’ospedale di
Legnago comporta un tempo di 40 minuti mentre raggiungere Pieve di Coriano nel
mantovano servono al massimo 10 minuti attraversando solo un ponte sul fiume
Po’. Le tasse pagate alle Regione Veneto risulterebbero inutili in quanto
versate nelle casse di un’altra regione seppur sia confinante.
Il sindaco di Cerea
Marco Franzoni che rappresenta un comune dal territorio molto vasto, propone in
primis una viabilità alternativa altrimenti sarà costretto a chiedere tutte leautorizzazioni
per la limitazione del traffico pesante.
I sindaci tutti
insieme hanno concordato la necessità di chiedere un tavolo di concertazione
con la Regione e con l’assessore De Berti inparticolare. Sempre insieme
hanno stabilito che è necessaria un'infrastruttura alternativa alla
Nogara-Mare. Infine
Clara Scapin sindaco di Legnago, il comune di più grosse dimensioni della Bassa
Veronese,
chiede a tutti
sindaci presenti che si investa sul nostro territorio e che si ascolti
maggiormente la voce degli enti locali. La sindaca conferma che la Bassa
ha bisogno di investimenti sulla viabilità alternativa ossia costruire le
circonvallazioni esterne ai centri abitati dei paesi non intasando la ex
statale 10 ora regionale. Occorre un progetto regionale che comprenda anche
Monselice.
Per completezza di
informazione non è ancora chiusa la procedura di progettazione, ma comunque
la mancata disponibilità dei promotori dell’opera segnano un chiaro destino
ossia lo stop definitivo dell’opera, ritenuta di fondamentale necessità per lo
sviluppo dellla Bassa Veronese.
Redazione AreaTV
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