giovedì 23 giugno 2016

Sanguinetto chiude il ciclo di "Conoscere Il Territorio"con ITALO MARTINELLI




Venerdi 24 Giugno ore 21:00 presso la Sala Civica dell'Ex Convento di S. Maria Delle Grazie di Sanguinetto, terzo e ultimo incontro del Ciclo CONOSCERE IL TERRITORIO 'organizzato dalla Associazione Culturale La Pianura, La Pianura Cultura Il Comune di Sanguinetto Asessorato alla Cultura e Biblioteca Comunale, all’ingresso della Sala Civica ci sarà anche una mostra di quadri del Pittore locale MIRKO BERTELLI

evento organizzato con il contributo della FASHION PARRUCCHIERI AESTETIK di Nogara con i suoi prodotti per la giovinezza di JEUNESSE 

si ringraziano i mediaprtners, SABATO AFFARI, RADIO RCS, SANGUINETTO CHANNEL, TELE CARPANEA, CAFE TV 24, WORLD TV, VERONA REPORT e AREATV VIDEOPRODUZIONI

in questo appuntamento l'argomento trattato sarà " “LA CROCE E LA SPADA" si parlerà del periodo scaligero nel medioevo relatore della serata ITALO MARTINELLI che è anche l’autore dei undici libri “romanzati” che ha scritto sulla saga medioevale dei scaligeri, l’intera opera narra le vicende della citta di Verona da libero comune fino alla ascesa del potere di Cangrande della Scala attraverso una narrazione agile ma storicamente approfondita che da questi racconti ci Martinelli ci fa capire come era la vita in quell’epoca della Signoria, La Croce della Spada è anche il primo libro che ha scritto e va dal Terremoto del 1117 alla morte del Cangrande della Scala,

abbiamo incontrato l'Autore e abbiamo fatto una intervista , eccola

Gli Scaligeri di Verona… Una storia che cresce di giorno in giorno!
- Che vicende narrano e che periodo storico comprendono questi suoi ultimi libri?
Innanzitutto va detto che i libri appartengono alla categoria letteraria del romanzo storico. Quindi viene riportato in primis tutto quello che è relativo a un fatto documentato storicamente. Anche quello che viene inventato nella finzione letteraria non rientra nel genere fantasy ma in quello della verosimiglianza. Ora la verosimiglianza di un fatto è basata esclusivamente sullo studio molto approfondito della vicenda storica in senso lato vale a dire: politica, economia, costume, tradizioni, folklore, curiosità e tutto quello che solitamente non finisce nei libri di storia ma che fa parte della vita concreta di un determinato periodo storico. Partiamo solo dal nome che viene dato a questo momento della storia:medioevo. Il Medioevo non esiste! E’ una classificazione scelta ad arte dagli studiosi ed è frutto di una particolare visione ideologica. Se io dico il “Rinascimento” già penso a una cosa positiva… Se dico Medio Evo già sono costretto a riferirmi a un qualche cosa di indefinito che sta’ in mezzo ma che non ha una sua anima… Invece il mio libro, o meglio, i miei libri, vogliono narrare la “Christianitas” medievale ed in modo particolare quella della città di Verona. Vi sono decine e decine di personaggi assolutamente sconosciuti che nei miei libri tornano finalmente alla ribalta. Un esempio tra tanti? Nel primo volume dal titolo “La croce e la spada 1117-1128” racconto la vicenda storica di un grandissimo vescovo veronese sconosciuto a tutti persino a molti nella curia di Verona: Bernardo da Brescia. Questo prelato fu il primo vescovo non imposto dall’imperatore tedesco ma scelto dai Canonici di Verona. Morto nel 1135 fu detto il “renovator” perché fu grazie a lui che Verona risorse dopo il terribile terremoto del 1117… Di questi esempi ne potrei fare davvero tanti. In quanti sanno che a Verona, nel nostro duomo è sepolto un Papa? E chi sa’ che proprio a Verona si svolse il concilio per eleggerne uno nuovo subito dopo? Quante volte il grande Barbarossa risedette a Verona e che cosa venne a fare in città Federico II lo “stupor mundi”?


- Ha dei nessi col precedente L’Ordine del Quinto Evangelo ?
Certamente anzi direi che questi libri “in nuce” si trovavano già nel mio precedente volume dedicato all’epopea dell’ordine Templare. I Templari si stabilirono a Verona attorno al 1154 presso la chiesa di san Vitale che oggi non esiste più se non nella toponomastica cittadina. Come tutte le “mansio” templari, anche in quella veronese ci si dedicava alla raccolta di ciò che il medioevo cristiano ebbe sempre di più caro: le reliquie dei corpi santi! E a Verona di reliquie ce n’erano davvero tante a partire da quelle di san Metrone fino a quelle, all’epoca, non ancora scoperte di san Zeno… La raccolta di reliquie templari veronesi, una volta che l’ordine venne sciolte a metà del 1300 non sono andate perdute. Se qualcuno vuole tornare a vederle basta si rechi nella chiesa di… Non glielo dico perché svelerai una parte troppo importante e inedita dei miei libri!
- Come si svolgono i diversi capitoli della saga?
Vede, quasi tutti gli scrittori di fantasy o di romanzi storici usano il vecchio stratagemma della scoperta occasionale di un antico manoscritto nel quale si narrano le vicende di Tizius, Caius o Sempronius… Io invece, proprio per rispettare il più possibile la verità storica, mi rifaccio a uno strumento realmente utilizzato in quell’epoca… Vale a dire la “Chronica”. I monasteri benedettini erano maestri in questo e non a caso proprio il monastero veronese di Santa Trinità in monte Oliveto fu tra i primi a redigere una cronaca “anno per anno” delle vicende cittadine. Io narro un “Anno Domini” alla volta. Come fosse una puntata televisiva di una soap opera moderna… A partire dal 1117, l’anno del terremoto, fino al 1329 quando il 22 Luglio di quell’anno, festa di santa Maddalena, Cangrande della Scala morì, forse avvelenato con la digitalis purpurea a Treviso. Se un lettore rimane indietro nella lettura non ci sono problemi… E’ come se ogni volta i diversi racconti riprendessero da capo! Certo che per ogni storia raccontata esiste un “prima” e un “dopo” ma la vicenda comunque si tiene da sola… Sono dei “quadri” più che delle narrazioni complete… Alla fine il puzzle o l’arazzo come lo chiamo io sarà completo, esaustivo e ricchissimo.


- Ha in cantiere altri progetti su cui si articoleranno le sue prossime pubblicazioni?
Diciamo innanzitutto che Gli Scaligeri di Verona è un vero e proprio progetto editoriale. Mi spiego. Il progetto nasce per il web al sito www.gliscaligeridiverona.it dove vengono pubblicati di volta in volta capitoli inediti acquistabile singolarmente… Poi vengono i libri cartacei: 11 volumi di 20 anni ciascuno… Qualcuno l’ha definita un’ opera monumentale io invece direi che si tratta di una vera” opera” medievale… Mi passi il termine! Un’epoca fatta di grandissimi contrasti, di violenze inaudite e di vette di santità mai più raggiunte pensiamo solo a san Francesco che tra le altre cose “sfiorò” nei suoi viaggi anche Verona. Un’epoca di enormi contrasti che però ha saputo regalarci le cattedrali romaniche e gotiche e la Divina Commedia… Ecco diciamo che Gli Scaligeri di Verona sono un po’ come una di queste cattedrali: ce ne vuole di lavoro e di pazienza per completarla!
- Da cosa le è nata questa sua passione storica e perché l’ha voluta romanzare ?
La storia mi piace sin dai banchi del Liceo o forse prima. Pensi che quand’ero un giovane esploratore negli scout una delle mie “specialità” era proprio quella dell’archeologo! Con il passare degli anni ho raffinato la ricerca passando alla storia medievale, a quella della chiesa di quel periodo, poi alla Sindone e alla vicenda dei Templari… Il tutto poi legato alla mia città e alla sua vicenda storica bellissima che in pochi conoscono e che invece andrebbe studiata a fondo… Le file di giapponesi davanti allo “stallo del cappello”o alla “tomba di Giulietta” gridano vendetta soprattutto se penso alle tante cripte romaniche sparse nelle nostre chiese delle quali nessuno conosce l’esistenza: Santa Maria in Organo, san Benedetto, san Giovanni in Valle e molte altre ancora.
- Da che fonti storiche attinge le notizie per poi utilizzarle nel suo romanzo ?
C’era una volta un’istituzione culturale veronese che era la Banca Popolare con le sue strenne natalizie e i suoi volumi sulla storia di Verona. Lo scorso Natale il Banco Popolare ha pubblicato un volume sui vini italiani! E’ un segno dei tempi terribile… La mia bibliografia è quella tradizionale nel senso che ho ricercato e reperito la maggior parte degli studi storici su Verona a partire dal Cipolla, Castagnetti, Solinas, Simeoni… Libri introvabili se non sui banchi degli antiquari. Inarrivabile rimane la “Verona e il suo territorio” in otto volumi sempre della Banca Popolare. La mia libreria conta più di seicento libri la maggior parte dei quali dedicata al territorio veronese e alla sua storia medievale. Poi c’è internet e wikipedia… Io non sono uno studioso o un ricercatore… Mi ritengo un semplice divulgatore, un Piero Angela della storia medievale di Verona!
- Pensa che molti lettori ne rimarranno coinvolti ?
Quando uno si accinge a un’opera come questa deve mettere in preventivo tante delusioni e tante frustrazioni… Per adesso la ricompensa migliore sono state le tante albe bellissime di cui ho potuto godere in questi due anni di lavoro di scrittura… Poi l’imponderabile può sempre accadere. Sulla mia scrivania tengo ben in vista una frase del poeta inglese, amante di Verona tra le altre cose, il grande John Ruskin il quale diceva “Il miglior riconoscimento per la fatica fatta non è ciò che se ne ricava, ma ciò che si diventa grazie a essa”. Ecco ogni qualvolta finisco di redigere un nuovo anno mi tornano alla mente queste parole che mi danno la carica per iniziare a studiare, approfondire e scrivere un’altra pagina di questa bellissima avventura. Poi c’è da dire che avere pubblicato il secondo volume che s’intitola “Il sigillo di sangue 1129-1148” già avvicina di un po’ il traguardo finale e questo mi da molto entusiasmo per proseguire nell’opera.

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